IPC European Athletic Championship – Grosseto 2016 : una nuova avventura.
Mentre sto scrivendo la prima parte di questo articolo mi ritrovo quasi alla fine di quest’avventura che mi ha fatto trascorrere questi ultimi venti giorni a Grosseto, una città che mi ha conquistato, per la semplicità e soprattutto per le persone che ho incontrato e che ho conosciuto.
Siamo qui al centro accrediti allestito per l’occasione e al momento l’impegno è al minimo, ci siamo impegnati molto di più nei giorni precedenti all’evento.
Ringrazio tutti per il fatto anche solo di avermi sopportato tutti questi giorni e per la disponibilità che i vari volontari, prestati da altri settori, ci hanno dato per far funzionare l’ufficio degli accrediti.
Questa è solo il primo tassello, il primo passo di questa nuova avventura, nella quale devo dire mi sono trovato a mio agio e sono stato molto bene, grazie alle persone e all’ambiente che ho trovato e che onestamente non mi sarei mai aspettato. Sono venuto a conoscenza di un nuovo mondo, quello paralimpico, del quale sapevo poco; quello che sapevo l’avevo visto solo in televisione, la quale non fa rendere proprio conto di quello che è un evento del genere, non rende proprio l’idea. Atleti che gareggiano in condizioni delle quali non mi capacito; sono proprio degli eroi, atleti che fanno gare incredibili. Consiglio vivamente di andare a vedere una competizione paralimpica, vi si aprirà un mondo, ve lo assicuro.
Ma vi immaginate fare una gara di salto in lungo non potendo vedere ma gareggiare contando solo sulle proprie sensazioni, senza guida ma saltando senza poter avere nessun riferimento visivo? Apprensioni sportive al massimo nel vedere questi atleti compiere gesta inimmaginabili che ci ha fatto fare indistintamente il tifo per loro.
Beh la risposta a tutto questo so dov’è , e lo spiega molto bene il dott. Mawell Maltz nella prima parte del libro “Psicocibernetica” , ma è un argomento che affronterò in uno dei prossimi post.
Devo dire che in questo ambito la tecnologia ha dato una grossa mano, basti pensare alle carrozzine in carbonio ultra leggere alla tecnologia avanzata delle protesi per gli atleti amputati. Persone che hanno subito incidenti e che hanno convissuto con una disabilità ma loro hanno potuto reinventarsi atleti . Eccezionale. Questo dà a tutti una speranza.
Per essere alla prima esperienza da Accreditation Manager mi sono molto divertito e devo dire che non è andata niente male; anche se so che sono ancora all’inizio ed ho ancora molto da imparare è stata un’esperienza dalla quale ho appreso e tanto mi porto via. Ho apprezzato molto l’impegno che hanno messo i ragazzi quando sono venuti a lavorare prima dell’evento e il fatto di lavorare in squadra. Sinceramente non ho fatto molto di diverso da quello che faccio di solito nel mio quotidiano da dirigente.
Per la cronaca l’Italia è arrivata nel medagliere 13sima con un totale di 13 medaglie [ https://www.paralympic.org/grosseto-2016/schedule-results ] e devo dire anche se ho apprezzato molto l’inno russo, sarcasticamente parlando, visto che hanno vinto 51 gare e un totale di 131medaglie e purtroppo l’inno italiano l’abbiamo sentito 2 volte dato che abbiamo vinto 2 medaglie d’oro.
E’ stata una bell’esperienza e adesso ci mettiamo al lavoro per l’anno prossimo in vista degli Europei Juniores, che saranno sempre qui a Grosseto.
Questo era il preludio prima delle paralimpiadi di Rio de Janerio che si terranno a settembre e sono sicuro che saranno uno spettacolo sensazionale.
Durante l’evento ho scattato alcune foto e ve le propongo di seguito cliccando sul link:
[ https://www.flickr.com/gp/131772850@N02/04q3px ]
Ringrazio chi mi ha dato la possibilità di vivere quest’esperienza. Mi sono sentito come a casa, Grosseto per venti giorni è stata casa. Ho conosciuto persone speciali.
Nel post non ho voluto fare nomi perché qui ho voluto ringraziare tutti allo stesso modo.