Due Ori Olimpici storici nei 100 metri e nel salto in alto, il giorno dopo
Ieri è stata una giornata memorabile, una di quelle che speri e pensi da sempre di poter vedere, vivere di persona poi nemmeno a parlarne. Soprattutto per uno come me che è cresciuto con il mito di uno zio, fratello della nonna, che ha vissuto eventi del genere ed emozioni di questo tipo dal vivo, di persona, in particolar modo negli anni d’oro dell’atletica, gli anni 70 e 80, con atleti di altissimo livello, due su tutti Pietro Mennea e Sara Simeoni (senza dimenticare tutti gli altri grandissimi atleti di quelle generazioni).
Immedesimandomi e immaginandomi quello che può’ aver vissuto l’emozioni ieri sera sono state forti, travolgenti, immense.
Due i personaggi, due atleti incredibili, due uomini che hanno fatto la storia dell’atletica e dello sport italiano, soprattutto uno. Un saltatore in alto e un velocista.
Il saltatore, Gianmarco “Gimbo” Tamberi, ho avuto il piacere anche di conoscerlo di persona, quando era agli esordi, proprio 10 anni fa. Ero a Tallinn per gli Europei Juniores (ribattezzati “under 20”, ndr) di atletica e già allora si intravedeva il talento, ma non solo, anche la caparbietà, la tenacia, anche la stravaganza di questo atleta. Venne fuori proprio in quell’anno con l’”half-shave” e il personaggio che si è poi via via sempre più delineato.
Che dire di Jacobs? Non lo conosco personalmente ma c’è poco da dire, solo da applaudire e festeggiare. Un atleta incredibile, un tipo di atleta che speri di vedere primeggiare alle Olimpiadi almeno una volta nella vita nello sport che segui e che vivi, anche se nel tuo piccolo, in prima persona. Alla fine è accaduto, ha vinto l’Oro Olimpico in una gara che mai avrei creduto (in generale per un italiano) fosse possibile vincere. Ha vinto in una disciplina che negli anni è stata dominio soprattutto di statunitensi e giamaicani, con qualche alternanza con qualche altro atleta di altre nazionalità e non vedi mai fine di questo dominio. Ma alla fine spunta lui, non dal nulla e soprattutto non per caso, conquistandosi a suon di decimi e di secondi il diritto di poter dire la propria coronata infine ieri sera dalla vittoria della medaglia d’oro.
Fortunatamente mi è stata data la possibilità, come a tutti quelli che l’hanno vista da casa o dal vivo, di poter vedere e vivere un tale spettacolo con tutte le emozioni che sono scaturite ieri ed è sembrato che dopo quell’abbraccio tra Gianmarco e Marcell tutto possa essere possibile, beh almeno per l’atletica italiana.
Non so se sarà così, ma io voglio crederlo.