Dilemma provocatorio paralimpico
Leggendo e seguendo blog e pagine che parlano d’atletica, leggendo l’articolo del 7 giugno sui risultati del Memorial Armando Spazzoli di Cesena sul sito atleticalive.it, ho maturato un dilemma, o pensiero che sia, sulla partecipazione di alcuni atleti paralimpici insieme agli atleti normo-dotati.
In passato ci fu la questione di Pistorius che riusci, seguito da successive polemiche, ad ottenere la possibilità di gareggiare nella 4×400 alle Olimpiadi di Londra, convocato dalla federazione del suo paese.
Non voglio soffermarmi su questo fatto che in seguito partorì alcune polemiche e dubbi, uno su tutti quello della possibilità o meno di trarre vantaggio dalle protesi, ma voglio ragionare e mettere le basi su un punto di riflessione differente, una riflessione non scontata e più articolata; iniziamo per ordine però.
Iniziamo dall’articolo su atleticalive.it
L’articolo parlava dei risultati del Memorial Spazzoli che si è disputato a Cesena e che nella sua sintesi è arrivato a contrapporre i risultati maturati dall’atleta Chiara Rosa nella gara cesenate e i risultati ottenuti da Assunta Legnante ai recenti Campionati italiani Paralimpici, che si sono tenuti a Isernia (Molise).
Nella gara valida per i Campionati Italiani Paralimpici, Assunta Legnante ha vinto la sua gara con la misura di 17,15 metri, come mostrato nell’immagine sottostante.
Nella gara di Cesena, invece, Chiara Rosa andava a vincere la sua gara con 16,74 metri al di sotto delle sue prestazioni che regolarmente fa.
Voglio ricordare che nel getto del peso per normodotati e nel getto del peso – categoria F11 – l’attrezzo lanciato è lo stesso, ecco perché la nascita del dubbio descritto in questo articolo.
Il dilemma che potrebbe scaturire in provocazione ma che potrebbe andare anche oltre.
Ovviamente prima di fare proclami o polemiche bisogna far chiarezza sulla faccenda. Come avevo scritto all’inizio di questo articolo, c’è già stato un precedente in atletica leggera a riguardo la partecipazione di un atleta paralimpico ad una competizione dove di solito partecipano normo-dotati. Addirittura questa competizione era all’interno delle Olimpiadi; e allora perché non dare la possibilità ad un’atleta come Assunta Legnante di partecipare alla Coppa Europa o ai Mondiali d’atletica? Già in un precedente articolo, sempre su atleticalive.it, si era accennato ad una eventualità del genere.
Non entrando nel merito di protesi o di attrezzature specifiche per le gare paralimpiche ma ragionando su specialità speculari sia tra i normo-dotati che per gli atleti paralimpici, in questo caso e non solo, la possibilità da parte di quest’ultimi di partecipare a gare come i mondiali d’atletica leggera potrebbe essere più di una provocazione ma una concreta scelta da poter intraprendere per coinvolgere comunque atleti meritevoli.
La contrapposizione con altri sport
Ci sono vari esempi di situazioni e sport nei quali atleti paralimpici partecipano e gareggiano contro atleti normo-dotati.
Durante la mia permanenza a San Marino per i Giochi dei Piccoli Stati ho assistito a varie gare di tennis tavolo.
Una di queste ha visto il Lussemburgo e il Montenegro sfidarsi nella gara a squadre. Uno di questi, come si vede in foto, aveva il braccio sinistro menomato ma se la giocava alla pari con gli avversari come se non fosse un problema, e non lo era.
E’ notizia dello scorso 2 marzo di quest’anno dai campionati italiani di tiro con l’arco dal titolo eloquente:
dove l’atleta bergamasco ha vinto i campionati italiani gareggiando contro avversari normodotati. Nell’articolo, che vi invito a leggere, nel quale viene descritto che Simonelli è costretto alla sedia a rotelle dal 1993 a causa di una lesione midollare. Atleti disabili e normodotati hanno gareggiato nella stessa competizione. L’articolo conclude con le parole del presidente del Comitato Paralimpico Pancalli :
primissimo esempio di concreta integrazione tra atleti olimpici e paralimpici, a partire da Paola Fantato, azzurra in carrozzina convocata alle Olimpiadi di Atene 2004.
Conclusione al dilemma provocatorio
Concludendo questo articolo cerchiamo di dare un senso alle provocazioni o al dilemma che è venuto fuori. Assunta Legnante con il termine della stagione 2009 decide di concludere definitivamente la sua carriera a causa dall’aggravarsi dei problemi visivi (principalmente un glaucoma congenito presente fin dalla nascita) che già tempo prima le avevano fatto rischiare l’inidoneità. Si Assunta è un’atleta non vedente ma ancora con una tenacia incredibile.
Se Pistorius ha avuto la possibilità di gareggiare nella 4×400 metri alle Olimpiadi di Londra 2012, se Simonelli ha potuto gareggiare ai Campionati italiani di tiro con l’arco (vincendo tra le tante), se l’atleta montenegrino ha gareggiato nel tennis tavolo ai Giochi dei Piccoli Stati, se Assunta facesse il minimo per i Mondiali, che si disputeranno a Londra dal 5 al 13 agosto prossimi, dovrebbe avere la possibilità di gareggiare; in fondo di poter avere la possibilità di confrontarsi anche in altre competizioni, se riuscisse ad ottenere il minimo di partecipazione.
Fonti:
- www.paralimpici2017isernia.it
- https://goo.gl/jckuAQ
- https://it.wikipedia.org/wiki/Assunta_Legnante
- http://www.abilitychannel.tv/atleti-paralimpici/assunta-legnante/
- http://www.nbcolympics.com/ (foto testata)