L’unione fa la forza – non fare lo struzzo e fidati
Quello che sto per scrivere è una riflessione ma che può scaturire in qualche idea.
L’unione fa la forza, famoso detto che vuole evidenziare che quando più persone o più elementi concorrono uniti nel volere la stessa cosa, e che vale da tempo immemore, vale molto all’interno di una società sportiva; ma penso che valga allo stesso modo anche tra società sportive, soprattutto di natura diversa.
E’ vero che al giorno d’oggi si vive in una palese concorrenza e che ognuno tira l’acqua al suo mulino; si guarda al proprio orto e che il “proprio” sport sia il migliore, soprattutto in virtù del fatto che molte società sportive ( dilettantistiche ma non solo) vivono e sopravvivono grazie agli iscritti dei propri corsi e ai propri tesserati. Questo è sotto l’occhio di tutti, anche i meno esperti ma oggi giorno oltre a queste entrate non è facile avere ( e parlo in via generale ovviamente) grosse sovvenzioni da parte di istituzioni e/o sponsor di qualsiasi natura.
L’unione fa la forza!!
So che è una frase fatta e molte volte usata anche a sproposito ma le piccole società, in particolar modo, dovrebbero tenerne di conto e questo potrebbe portare a molte soluzioni positive. Ma questo è solo uno dei tanti aspetti che potrebbero riguardare il mondo delle collaborazioni; collaborazioni che potrebbero interessare non solo società con altre società ma anche società con le attività legate al territorio sul quale operano.
Le collaborazioni possono essere di tanti tipi, ma una tra le più efficaci, a mio avviso, sono costituite dai consorzi sportivi.
Un consorzio, in linea generale, ha di base il fatto che non ha scopo di lucro e si propone di coordinare le attività delle società consorziate, fungendo da organismo di servizio. Con il consorzio si crea una organizzazione per svolgere in comune, o disciplinare, determinate fasi delle loro imprese
Un esempio italiano di consorzio sportivo è il consorzio Ankon, un consorzio di Ancona che ha al suo interno 5 società sportive consorziate. Queste società sportive sono di 5 sport diversi, successivamente svilupperò quest’argomento; pallamano maschile, pallacanestro femminile e maschile, calcio a 5 maschile e pallavolo femminile sono gli sport rappresentati dal consorzio, infatti come riporta il loro sito ( www.consorzioankon.it ) ha fatto proprie due funzioni all’interno della comunità:
Il Consorzio Ankon è riuscito nell’impresa di riunire le forze di 5 fra le società sportive più rappresentative nel panorama sportivo anconetano. […] con l’obiettivo di fare economie di scala, promuovere i valori etici dello sport cittadino proponendosi come interlocutore forte nei confronti delle istituzioni.
Inoltre continua sul sito, il consorzio svolge anche una funzione sociale;
Vogliamo ricordare l’alto numero di tifosi a seguito dei club del Consorzio Ankon, un movimento di famiglie intere che segue con sempre maggiore interesse l’attività delle nostre squadre. Vogliamo sottolineare l’attenzione ai valori dell’etica dello sport, della condivisione di un modo di intendere l’impegno sportivo fatto di rispetto per sé stessi, per i compagni, per gli avversari, per i tifosi. Vogliamo creare un sodalizio di imprenditori locali che riconoscano nel sostegno al Consorzio Ankon una funzione sociale importante per la crescita del movimento sportivo cittadino e dei nostri giovani.
E’ vero che è una realtà di una città di medie dimensioni, ma è proprio in questo che sta la forza del consorzio; da soli non possiamo farci valere se siamo una società medio piccola ma se siamo in diverse società invece, che possiamo fare?
Beh un consorzio può fare molto, riunendo insieme più società sportive; molto spesso la semplice coordinazione tra società, coordinata da un organo esterno, aiuterebbe le società a confrontarsi con la realtà del mercato attuale e aumentare l’offerta sul territorio come una sola entità ma con numeri e dati maggiori rispetto alla singola entità sportiva.
A mio avviso, e concludo, le piccole realtà sportive che hanno contribuito ad un forte sviluppo sociale del proprio territorio, hanno fatto tanto lavoro e stanno continuando ad impegnarsi per portare avanti le proprie attività non possono fare come lo struzzo che infila la testa sotto la sabbia e “chi si è visto si è visto”. Non si può continuare a guardare al proprio e continuare a lavorare come si è sempre fatto perchè è sempre andato bene così. Ci sono tante soluzioni per avere maggiori risultati, riunendosi magari insieme e affrontando congiuntamente le sfide che ogni anno ci arrivano da una parte o dall’altra. Ma per fare questo bisogna però essere disponibili, aperti e soprattutto fidarsi degl’altri.