Apprensioni rugbistiche
Ripensando a 5 anni fa e viaggiando, come fa la mente, di immaginazione in immaginazione mi ritrovai a pensare e a riflettere sui momenti di quell’anno ( anno 2010, durante il quale tra l’altro ho avuto un non positivo incidente con lo scooter , ndr) ed arrivai a ripensare al mese nel quale mi prese così la voglia di provare a giocare a Rugby.
All’epoca giocava ancora un mio conoscente, che ora ha smesso per motivo lavorativi, e che mi aveva invitato a provare. Dopo lunga e attenta riflessione (sono molto riflessivo) decisi e andai a provare. Non sapevo cosa mi sarei aspettato ma ero a metà tra l’eccitato nel provare uno sport a me nuovo e sconosciuto e il terrore di ritrovarmi schiacciato nel fango o comunque di essere travolto durante il gioco.
Beh, durante quel mese andò bene, mi sono divertito un sacco e sono passato attraverso tante “apprensioni sportive” ; penso a quando , durante una partita di allenamento ti arriva la palla ovale e ti vedi arrivare 5/6 “energumeni” con aria minacciosa e te sei li che non sai che fare e alla fine tra i mille pensieri che passano per la testa, appunto ti viene in mente di passare la palla. Ma non ci sono solo apprensioni che bloccano e paralizzano ma ci sono anche quelle che ti fanno correre veloce con la palla in mano, mentre ti involi sulla fascia diritto a far meta; ci credi, vedi i tuoi compagni che bloccano gli avversari e ti fanno strada, sei convinto di arrivare fino in fondo all’azione , sei quasi arrivato a segnare la meta…… e bang!!!! E poi c’è l’ultimo baluardo della squadra avversaria, rimasto proprio li apposta per te ad aspettarti e senza pensarci su due volte ti prende di peso , te e palla, e ti “accomoda” fuori dal terreno di gioco.
Quella volta ci avevo davvero creduto, ma altre volte però è andata bene e quando riesci a segnare una meta realizzi che ce la puoi fare e che non è poi così impossibile, beh almeno per me è stato così.
Queste “apprensione”, queste emozioni svaniscono, almeno per me fu così, con l’andare del gioco ma per fortuna qualsiasi sia (o fosse stato) l’esito di una partita, o di un allenamento, il rugby è un mondo di regole non scritte, e come dice il mio amico Jean Philippe Vaquier, il rugby è molto di più, con tanti valori, a volte nemmeno scritti.